mirabilia


DIDATTICA DELLA VISIONE
Il blog pensato come un archivio e una raccolta di dati in movimento richiede manutenzione e una certa costanza nel tenerlo aggiornato, questo spazio tuttavia è concepito senza alcun miraggio onniscente e tantomeno con l'onere di un monitoraggio perpetuo. Appartiene ad un gruppo di interesse formatosi in una classe liceale attraverso lo stimolo fornito dalla lettura dell'inserto "Nova" del sole 24ore.
Mirabilia intende costituire un omaggio a quelle pagine di storia dell'arte e dell'architettura in   cui la scienza delle costruzioni e delle civiltà si sono intersecate con la componente utopistica e  "visionaria", biologicamente una componente genetica sede delle strutture dell'immaginario, sia in senso antropologico che culturale. Soprattutto, il contributo del docente integra e documenta negli inserti proposti parte dei contenuti culturali necessari alla decodificazione del linguaggio contemporaneo.
Lo strumento impiegato come mezzo di indagine predilige l'utilizzo dell'immagine mentre la  analisi della lettura dell'opera interpreta i punti comuni secondo uno schema comparativo.

1° raffronto: dal razionalismo allo strutturalismo
Le due correnti costituiscono pagine di architettura del '900 tra le più entusiasmanti, la prima ha un forte rimando alla necessità di motivare il calcestruzzo e le nuove potenzialità delle strutture armate. Secondo i criteri dell'architettura razionalista del primo novecento il problema dello spazio e della organizzazione di un rapporto interno-esterno è ispirato alla centralità della coppia uomo-natura, in Le Corbusier essa si manifesta con forti rimandi alla razionalità. Tipica concezione della tradizione illuminista francese, tanto da essere definita appunto 'razionalismo cartesiano' e distinguerla dalle altre correnti razionaliste in europa.
Sia nell'immagine di DX che nell'opera dell'autore francese il colore è protagonista assoluto.
Siamo ancora nel dominio delle linee ortogonali ma mentre a SX è dominante la struttura portante a DX succede un fatto innovativo anche se complementare agli esterni e cioè l'evidenziazione delle strutture nascoste. Questo fortunatissimo rivestimento di tubi colorati è destinato a raccontare un'idea particolare, quella idea che il non visibile sia in realtà più interessante della poetica delle facciate e ciò non è solo vergato dalla polemica del '68. Era una sfida solo il pensare di aggirarla l'ipocrisia delle apparenze. Il palazzo delle esposizioni di R.Piano inaugura così un concetto di musealità dinamica e interattiva, base di ogni successiva reinterpretazione del museo come luogo chiuso e intoccabile.
La natura differente delle due tipologie, un palazzo condominiale che offre moduli e spazi in risposta  al sovrappopolamento delle metropoli non è distante dal desiderio di inaugurare una stagione nuova nella pianificazione dello sviluppo delle città: pensare alla partecipazione e al coinvolgimento dei soggetti interessati. Le Corbusier e Piano sono entrambe estimatori del rinascimento italiano e attenti interpreti della tradizione classica.
Il colore qui rientra non solo come elemento decorativo è l'elemento qualificante e significante, una piccola preziosa riconquista nella concettualità del fare.



BedZED o "Beddington Zero Energy Development"
è un piccolo quartiere a sud di Londra, il primo insediamento a emissioni zero realizzato nel 2000.
Bill Dunster l'ha realizzato progettandone fin dagli inizi i trasporti interni, i materiali di provenienza e la ricerca di infrastrutture destinate al contenimento energetico.
Interessante sotto il profilo formale è l'unione di traiettorie ortogonali e linee curve. Insieme al gioioso apporto cromatico sono i tratti estetici di maggior spicco identitario della comunità residenziale.

Questa gradevolissima vista angolare del BedZED testimonia con generosità lo slancio identitario della comunità residenziale, la differenziazione cromatica che suggella l'intera progettazione funziona in quanto segno e simbolo, è il prototipo di una valorizzazione individuale all'interno del gruppo e simboleggia la stessa tradizione cromatica delle precedenti avanguardie, dal razionalismo al neoplasticismo olandese.
A differenza della comparazione precedente, qui le linee si articolano anche grazie alla proprietà curva e rappresentano una leggera inclinazione al decostruttivismo, di cui più avanti approfondiremo la poetica e la tecnica di elaborazione progettuale, ormai prevalentemente risolta dal disegno al computer.